Sfusato Amalfitano, foto Vincenzo Sannino
Limone Costa d'Amalfi IGP
Specie:  Citrus limon
Famiglia:  Rutaceae

Lo Sfusato Amalfitano o Femminiello Sfusato, che dà luogo all’IGP “Limone Costa iconografica e storica: d’Amalfi”, presenta due caratteristiche importanti: la forma a fuso del frutto, da cui il termine  “sfusato”, e la zona in cui si è venuto, col tempo, a differenziare, e cioè la Costiera amalfitana. Il limone di dimensioni medio-grosse; di forma ellittico-allungata, con umbone grande e appuntito. La buccia è di medio spessore, di colore giallo chiaro, caratterizzata da aroma e profumo intensi, grazie alla ricchezza di oli essenziali e terpeni. La polpa è succosa e non molto acida, con presenza minima di semi. E' la varietà di limone più ricca in assoluto di vitamina C. Il suo utilizzo, che risale sino agli inizi dell'XI secolo, era dovuto alla sua efficacia nel combattere lo scorbuto, malattia causata dalla carenza di vitamina C; per tale motivo, la “Repubblica di Amalfi” dispose che a bordo delle navi vi fossero sempre provviste di limoni.Ferrari nel 1646 descrive per la prima volta il “limon amalphitanus”, che corrisponde  all'odierno Sfusato. “Il limone Amalfitano comune prende il nome della Costa, esattamente della regione marittima di Amalfi: E' di diverse grandezze una maggiore l'altra minore: la forma di entrambi è oblunga. La punta è tutta sporgente, la buccia ruvida, nondimeno verrucosa, moderatamente spessa, di un giallo chiaro, languidamente odorosa, e di gusto tenera. Piacevole al tatto e abbastanza consistente, delicato da gustare. Il centro è di otto o nove spicchi separati ed i semi quasi completamente mancanti, il gusto e piacevolmente aspro. La foglia oblunga e moderatamente larga” ( G.B. Ferrrari in “Hesperides, sive de malorum aureorum cultura et usu Sumptibus Hermanni Scheus”, Roma 1646 ). 

I sistemi di coltivazione tradizionalmente utilizzati caratterizzano fortemente il paesaggio di tutta l'area costiera e costituiscono gli universalmente noti terrazzamenti «giardini di limoni della costiera amalfitana» citati da vari autori del passato.

Curiosità dalla storia: La Cronica Monasterii Cassinensis docuementa che, nel 1002, il principe di Salerno inviò doni preziosi, tra cui i limoni, al Duca di Normandia, per ottenere protezione contro le incursioni saracene. Un notaio di Maiori nel 1194, nella redazione dell'atto di cessione di un cetrarium (terreno coltivato ad agrumi) descrisse gli elementi architettonici e strutturali del terreno, testimoniando che, in quell'epoca, già esisteva specializzazione nella coltura del limone. La rinomanza dei limoni della Costa d'Amalfi nei secoli XVI e XVII è rilevabile oltre che da numerosi documenti ed opere d'arte, anche dagli studi dei botanici Della Porta e Ferrari. Nel 1908, dai dati del catasto di Maiori, si rileva che la superficie dei limoneti era di 134 ettari, pari al 64% della superficie agraria totale. I primi documenti di esportazione in Inghilterra risalgono al 1860, successivamente intorno al 1875 iniziò l'esportazione verso New York. Un bando di vendita dei primi del '900 dimostra che il limone Costa d'Amalfi era quotato alla Borsa Merci di New York. Gli Usa assorbivano all'epoca il 50% della produzione.

Caratteristiche

Forma del frutto ellittico-allungata con umbone (punta) grande e appuntito e buccia di medio spessore dal colore giallo citrino a maturazione. Peso dei frutti non inferiore a 100 gr. Flavedo ricco di olio essenziale. Aroma a profumo forte. Succo abbondante (con resa superiore al 25%) e con elevata acidità (superiore a 3,5 g/100 ml) di colore giallo paglierino. Basso numero di semi.

Disciplinare di Produzione IGP

Il sistema di coltivazione dei limoni Costa d'Amalfi deve essere quello tradizionalmente adottato nella zona, fortemente legato ai peculiari caratteri orografici (montani) e pedologici (del terreno). Le unità colturali tipiche prevalenti sono costituite da terrazzamenti inglobati in muretti di contenimento (macere). La tecnica di produzione consiste nel coltivare le piante sotto impalcature di pali di castagno (di altezza non inferiore a cm 180) rispettando le tradizionali distanze tra una pianta e l'altra (massimo 800 piante con una produzione massima di 25 tonnellate per ettaro). La raccolta dei limoni si svolge da febbraio ad ottobre.

Il 3 ottobre 2002 si è costituito il Consorzio di Tutela Limone Costa d'Amalfi I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), per assicurare l'origine e la qualità dello "sfusato amalfitano".

The lemon Sfusato Amalfitano or Femminiello Sfusato, is an historical fruit of the Amalfi area.

The lemon is medium sized to large the shape is elliptical. The skin is of medium thickness and light yellow it is characterized by intense aroma and flavor, thanks to the wealth of essential oils and terpenes. The flesh is juicy and not very acidic, with minimal presence of seeds.

Its use dates back to the beginning of the eleventh century, it was at the time used as an effective source in order to combating scurvy, a disease caused by a deficiency of vitamin C. Also for this reason, the "Republic of Amalfi" arranged that the ships was always provided with lemons.

In 1646 Ferrari describes for the first time the "limon amalphitanus", which corresponds to today Sfusato. "The lemon Sfusato Amalfitano is of different sizes the tip is all protruding, the rough skin is warty, moderately thick, pale yellow and the taste of the lemon is tender, delicate and pleasantly bitter. The seeds are almost completely missing.

The cultivation systems that traditionally strongly characterize the landscape of the entire coastal area and has constituted the universally known terracing 'lemon gardens of the Amalfi Coast, " are cited by various authors of the past.

Curiosity from history: The "Chronic Monasterii Cassinensis docuementa" says that, in 1002, the Prince of Salerno sent precious gifts, including lemons, to the Duke of Normandy, to get protection against Saracen raids.

 From a notary of Maiori in 1194, it can be seen that in the drafting of the disposition of a cetrarium (land cultivated with citrus) is described and the architectural and structural elements of the land is shown, testifying that, at that time, the area was already specialized in the cultivation of the lemon. The reputation of the lemons of the Amalfi coast in the sixteenth and seventeenth centuries is detectable by numerous documents and works of art, also by studies of botanical Della Porta and Ferrari. In 1908, data from the "cadastre of Maiori", noted that the surface of where the lemon was grown was about 134 hectares, equivalent to 64% of total agricultural area.

On 3 October 2002 the Consortium Amalfi Coast Lemon IGP (Protected Geographical Indication) was formed, to ensure the origin and quality of the "sfusato amalfitano".

Un limoneto in Costiera amalfitana, foto Vincenzo Sannino Un agricoltore a Tramonti, foto Vincenzo Sannino Limone Costa d'Amalfi, foto Vincenzo Sannino Un limoneto a Tramonti, foto Vincenzo Sannino Limoni Costa d'Amalfi prodotti a Tramonti, foto Vincenzo Sannino Un limoneto a Tramonti L'opuscolo sul limone Costa d'Amalfi Igp
Dove si trova: 
Costiera Amalfitana, Tramonti, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Amalfi
Javascript is required to view this map.
Bibliografia: 
Il Limone IGP Costa d'Amalfi, qualità, tradizione, fantasia, a cura della CO.VA.L
Collegamenti Esterni: 
Condividi: