Il Mais spiga bianca, o in dialetto detto “spogna” bianca, è chiamato così proprio per il suo colore bianco. E' coltivato già anticamente in Campania e molti riconducono l'ambito di produzione nell' acerrano-nolano. Ma questa varietà si trova anche in Costiera amalfitana: a Tramonti infatti molti anziani parlano di questa antica varietà di grano di cui tutti coltivavano per uso alimentare (pane biscottato, polente, frittelle, ecc.). Oggi per fortuna c'è ancora qualche agricolture che caparbiamente porta avanti una piccola produzione per uso familiare. E' caratterizzato da una spiga dal sapore particolarmente dolce, è per lo più consumato fresco ed essiccato, una volta raggiunta la maturazione lattea, cioè quando sono ancora presenti dei liquidi nei chicchi. Alla maturazione cerosa, cioè quella successiva alla lattea, le spighe sono consumate preferibilmente arrostite o bollite e tradizionalmente vendute da ambulanti. I chicchi essiccati e ridotti in farina sono sfruttati per la produzione delle polente bianche, dette anche “farinate”, che costituiscono un piatto tipico della cucina tradizionale napoletana, di cui il mais spiga bianca rappresenta un ingrediente insostituibile, grazie al suo sapore dolce e burroso.
La varietà Spogna Bianca è inquadrabile nella sottospecie Zea mais indurata (flint corn, mais vitreo o plata) dalla consistenza vitrea e di colore bianco perlaceo uniforme intenso, utilizzato per l’alimentazione umana e in avicoltura. Nell’ambito del Programma per il “Recupero e valorizzazione del germoplasma orticolo campano”, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, a partire dal 2004 ed affidato al Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura (CRAA), è stato recuperato materiale genetico del mais Spogna Bianca.
Esami eseguiti sulla produzione sperimentale del 2005 hanno evidenziato un contenuto in fibre, proteine vegetali e grassi notevolmente superiori a quello dei comuni mais.
English flag “Spogna bianca” corn is called this way for the colour of its ear, “spogna” in Neapolitan dialect, of a milky white colour. It is cultivated in the province of Naples,and in particular in the areas of Acerra and Nola, but also in Amalfi Coast. Characterised by an ear with a particularly sweet flavour it is mostly eaten fresh or dried, once it has reached its milky ripeness, that is when there are still liquids in the grains. Once they reach cereous ripeness, after the milky one, the ears are preferably eaten roasted or boiled and traditionally sold on the streets. The dried grains crushed into flour are used to make white polenta, also known as farinate, a typical dish of the Neapolitan tradition, of which spongia bianca corn represents a fundamental ingredient thanks to its sweet buttery taste.