La capinera (Sylvia atricapilla) è un passeriforme ed è lunga circa 14 cm. Vive nei boschi e nelle radure con fitto sottobosco di pruni e rovi, giardini, boscaglie, siepi con alberi sempreverdi, ma anche nei frutteti e sulle vecchie muraglie ammantate d'edera, negli orti e nei parchi.
In Italia la capinera è diffusa ovunque, più numerosa nei mesi invernali, soprattutto nel mezzogiorno e nelle isole. In Provincia di Salerno è presente nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e nell'Oasi Marina Protetta di Punta Campanella.
In Italia frequenta con una certa familiarità i luoghi abitati, ma preferisce stabilirsi nei giardini con ricca vegetazione.
Solo raramente scende sul terreno, dove si muove saltellando con impaccio. Non compie mai lunghi voli se non all'epoca delle migrazioni.
Il maschio ha una colorazione grigio cenere chiaro con calotta nera mentre le femmine sono più brune con calotta rosso ruggine. Il becco e le zampe sono sempre scure. L'albinismo è raro: un esemplare di albino è conservato nel museo civico di La Spezia. Non di rado si vedono dei soggetti con la gola gialla: questa colorazione è artificiale, causata dal polline dei fiori di aloe.
In autunno il maschio giovane presenta anche delle sfumature brune nel vertice. I giovani hanno le parti superiori più fulve e le parti inferiori più giallastre. Si differenzia dalla Bigia grossa e dall'Occhiocotto per il 'cappuccio' molto ben delineato, che giunge fino all'occhio, e inoltre per l'assenza di qualsiasi chiazza bianca sulle timoniere. La femmina si distingue dal beccafico per il colore del vertice.
E' un uccello vivace, timoroso, socievole e mite, spesso sta tra il fogliame di alberi e cespugli. Il volo è in genere breve e ondulato.
Il canto della Capinera, è pieno di gorgheggi, ha inizio con la primavera ed emesso in sordina; con l'avvicinarsi dell'epoca degli amori aumenta d'intensità sino a raggiungere la sonorità piena. L'interpretazione varia da individuo a individuo. La voce contiene una nota dura e brontolante: un tac-tac ripetuto rapidamente, se allarmata, e anche un aspro ciarrrr. Anche un suiirr di allarme e un lamentoso fiuu.
La Capinera è chiamato l’usignolo delle Canarie dagli abitanti dell’omonima isola.
The Eurasian blackcap (Sylvia atricapilla), usually known simply as the blackcap, is a common and widespread typical songbird. In Italy this species is everywhere widespread, and is numerous in winter months especially in the islands. It can be found in Salerno’s province in National Park of Cilento e Vallo di Diano but also in Punta Campanella Marine Reserve.
The blackcap is a leap-frog migrant; birds from the north of the breeding range travel furthest south, whereas Mediterranean breeders move much shorter distances.
It has mainly olive-grey upperparts and pale grey underparts, and differences between the five subspecies are small. Both sexes have a neat colored cap to the head, black in the male and reddish-brown in the female. Its flying is a kind of short and wavy. It rarely descends to the ground, but when has to, it moves with small jumps.
In culture, Aristotle, in his History of Animals, considered that the garden warbler eventually metamorphosed into a blackcap. Its song is also the topic of Italian poet Giovanni Pascoli's "La Capinera". The blackcap is called “the vocalist of Canary islands” by its inhabitants.