Fico bianco del Cilento Dop
Fico bianco del Cilento Dop

La Denominazione geografica protetta “Fico bianco del Cilento” è riferita al prodotto essiccato della cultivar “Dottato”, pregiata varietà di fico diffusa in tutto il Mezzogiorno e che trova la sua specificità nell' ecotipo della cultivar Dottato che si è andato selezionando nel corso dei secoli: il "Bianco del Cilento".

La zona di produzione del “Fico Bianco del Cilento” DOP comprende ben 68 comuni, posti a sud di Salerno, dalle colline litoranee di Agropoli fino al Bussento e in gran parte inclusi nell’area del Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

La Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) “Fico Bianco del Cilento” è stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n.417/2006 (pubblicato sulla GUCE n. L72 dell’11 marzo 2006).

Le pregevoli caratteristiche del prodotto sono dovute, oltre che alle qualità intrinseche della varietà Dottato, anche all’ambiente di coltivazione e di lavorazione dei frutti.

Si racconta che furono i greci ad importare su queste terre il fico bianco, dove poteva crescere nelle migliori condizioni climatiche possibili, grazie all’azione mitigatrice del mare, alla presenza degli Appennini a fare da scudo contro le correnti fredde provenienti da Nord, alla buona fertilità del terreno e alla giusta quantità di piogge.

Infatti, l’azione mitigatrice del mare e la barriera posta dalla catena degli Appennini alle fredde correnti invernali provenienti da nord-est, insieme alla buona fertilità del suolo e ad un ottimale regime pluviometrico rappresentano le ideali condizioni pedo-climatiche per la produzione dei fichi del Cilento.

Inoltre oltre alla coltivazione, un posto di rilievo va dato anche le fasi di essiccazione e lavorazione del prodotto che si svolgono per intero nell’area geografica di produzione, presso strutture agricole ed edifici rurali, in un armonico processo di interazione tra prodotto, uomo ed ambiente. La semplicità di coltivazione e la resistenza della pianta ad avversità fitopatologiche, poi, hanno permesso alla coltura di guadagnare anche il gradimento del coltivatore cilentano che ha collocato da sempre il fico nella propria azienda, in coltura specializzata o consociata.
Non va dimenticata, inoltre, la funzione svolta da questa coltivazione nel mantenimento del paesaggio e dello spazio rurale, dal quale appare ormai quasi inscindibile.

Prodotto con caratteristiche uniche e di assoluto pregio, il “Fico bianco del Cilento” DOP deve la sua denominazione al colore giallo chiaro uniforme della buccia dei frutti essiccati, che diventa marroncino per i frutti che abbiano subito un processo di cottura in forno.

La polpa è di consistenza tipicamente pastosa, dal gusto molto dolce, di colore giallo ambrato, con acheni prevalentemente vuoti e ricettacolo interno quasi interamente pieno.

Queste caratteristiche, considerate di eccellenza per la categoria commerciale dei fichi essiccati, sono appunto i tratti distintivi che qualificano il “Bianco del Cilento” DOP sui mercati.
Confezionati al naturale in diverse forme (cilindriche, a corona, sferiche, a sacchetto) i fichi del Cilento sono commercializzati anche nella maniera antica, posti cioè alla rinfusa in cesti fatti di materiale di origine vegetale che possono arrivare anche a venti chili di peso. Una preparazione tradizionale ancora in uso è quella che vede i fichi “steccati”, infilati cioè in due stecche di legno parallele per formare le “spatole” o “mustaccioli”.

L'introduzione nel Cilento del fico sembra essere precedente al VI secolo a. C. Essa è da attribuire quindi ai coloni greci che in quest’area avevano fondato diverse città.
Celebri autori dell'epoca romana hanno decantato le caratteristiche dei prodotti agricoli del Cilento tra i quali i fichi essiccati.

In molti documenti appare evidente come il fico essiccato sia identificativo dell'area del Cilento. Catone, e poi Varrone, raccontavano che i fichi essiccati erano comunemente utilizzati nel Cilento e nella Lucania come base alimentare della manodopera impiegata nei lavori dei campi. E' facile capire come questa convivenza millenaria abbia condizionato fortemente la cultura locale, cosa che traspare nelle espressioni idiomatiche, nelle storie, nelle fiabe ed in tutto ciò che è espressione dell'immaginario umano.
Ancora, nella metà del 1400 è documentata, nel "Quaterno doganale delle marine del Cilento” (1486), l'esistenza di una fiorente attività di produzione e commercializzazione di fichi secchi, avviati sui principali mercati italiani come alimento di pregio. Il “Fico Bianco del Cilento” DOP si è andato quindi gradualmente evolvendo, da "pane dei poveri", come un tempo veniva definito, ad alimento pregiato da consumare soprattutto nel periodo natalizio.
Le piante di fico da millenni hanno contribuito a caratterizzare il paesaggio rurale del Cilento diventandone, insieme all’olivo, l’icona della locale civiltà contadina che resiste ancora alla globalizzazione e che quindi rappresenta un elemento di biodiversità territoriale. E' un presidio Slow Food.

The Fico Bianco del Cilento DOP is a sun-dried white fig from the cultivar Dottato. They are grown using the goblet growing method, traditional to the area. Unpeeled figs are picked when the fruits are overripe, whilst the figs destined for drying without the skin intact can be collected when they are not ripe. The drying process must take place in direct sunlight and/or using adjuvant such as protecting the fruits exposed to the sun with a plastic tunnel and/or soaking them in a hot water solution containing 2% salt.

The product can be sold even after being cooked, in hot-air ovens, which darken their skin. The Fico Bianco del Cilento PDO is shaped like a long pear and is very light in colour, leaning towards white when peeled, pale yellow unpeeled and chestnut when cooked. The pulp is typically amber-yellow, and has a doughy consistency and a very sweet taste. The production area of Fico Bianco del Cilento PDO is located in 68 areas, from the coastal hills of Agropoli until Bussento. Much of the area in which it is grown falls within the national park of Cilento and the Diano Valley, in the district of Salerno, in the region of Campania. Figs seem to have been introduced into the region before 500 B.C. by ancient Greeks who came to establish many cities there. Catone, and then Varrone, reported that dried figs were commonly used in Cilento and in Lucania as a basic food of the manual fieldworkers. It is documented in the Quaterno doganale delle marine del Cilento (1486), that dry fig production and trade was flourishing in the mid-1400s, where they were they began to be highly sought after at Italian markets. The Fico Bianco del Cilento DOP, produced with the Dottato variety of fig and only grown in Cilento National Park, owes its particular qualities to the phases of tilling that is carried out throughout the area. Many small farms that respect the traditional practices and customs perform the tilling.

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Dove si trova: 
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
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Video: 
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Bibliografia: 
Mappatura dei Prodotti Tipici e Tradizionali 2005 - Regione Campania, Settore Se.SIRCA
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Il disciplinare del Fico Bianco del Cilento 180.61 KB