Quello dei Ceci di Cicerale è una produzione tradizionale di antica coltivazione. Le regole produttive sono rimaste invariate nel tempo su di un territorio estremamente vocato alla coltura. Lo stemma del Municipio di Cicerale, comune che ricade nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, raffigura una pianta di ceci alternata ad una Graminacea simboleggiando la necessità di dover alternare una coltura sfruttante ad una miglioratrice le caratteristiche del terreno .Nello stemma compare la dicitura in lingua latina “Terra quae cicera alit” che significa: “Una terra che produce ceci”.
Ed è proprio perché il territorio è estremamente vocato alla coltura del cece, la sua coltivazione è antichissima e le sue regole produttive, quasi rituali, sono rimaste invariate nel tempo.
Quando il seme è maturo, le piante vengono estirpate, poggiate su sacchi di iuta, coperte e poi abbacchiate con grossi bastoni di legno, in seguito i baccelli vengono separati per ventilazione e infine, confezionati.
Il cece di Cicerale è piuttosto piccolo ed è caratterizzato da un colore leggermente più scuro rispetto alla norma; per il suo basso contenuto di umidità alla raccolta si conserva per molto tempo e tende ad ingrossarsi notevolmente in fase di cottura; è molto apprezzato per le sue qualità organolettiche ed è impiegato in numerose ricette locali.
La fase di sgranatura é rigorosamente condotta a mano. La produzione avviene esclusivamente con metodo biologico.
Il cece di Cicerale è un presidio Slow Food: fanno parte della comunità 10 coltivatori. E' un prodotto che caratterizza il territorio, prodotto in piccole quantità, ma di qualità eccellente. Grazie alla comunità del cibo l’obiettivo è quello di conservare, preservare e valorizzare le produzioni locali.
“Terra quae cicera alit” that is “the land that feeds the chickpeas” if the sentence we read next to a small chickpea plant on the fleg of the town of Cicerale, in the province of Salerno, and from which most likely the town derives it name. Its territory has an excellent disposition to the production of chickpeas, its cultivation is very ancient and the almost ritual productive rules have remained the same through time. When the seed is mature, the plants are extirpated, laid on bags made of jute, covered and then knocked down with big wooden sticks, later the pods are separated to ventilate them and finally packaged. Cicerale chickpea is rather small and characterised by a slightly darker colour than normal; it has a low humidity content at harvest that allows to preserve it for a long time and it increases its size noticeably while cooking; it is appreciated for its organoleptic qualities and it is used in many local recipes.