L'Area Marina Protetta Punta Campanella è stata istituita nel 1997 nelle province di Salerno e Napoli. Si estende su una superficie in mare di oltre 1500 ettari, tra il comune di Positano e Massa Lubrense.
I comuni che ne fanno parte sono Positano (unico comune versante salernitano), Piano di Sorrento, Vico Equense, Massa Lubrense, Sorrento e Sant'Agnello.
Priorità assoluta è riconosciuta alla conservazione dell’ambiente marino, valore che non può essere subordinato a nessun altro interesse. Il piano del parco, sovraordinato agli altri strumenti di pianificazione, si estrinseca nella zonazione, che stabilisce i diversi usi e gradi di tutela in considerazione delle emergenze naturalistiche, dei valori ecologici ed estetici.
La riserva protegge circa 40 km di costa ed il mare antistante.
Punta Campanella, o Punta della Campanella, è l'estrema propaggine della penisola sorrentina sulla costa tirrenica italiana. Ricade nel comune di Massa Lubrense, frazione Termini.
Punta Campanella è separata dalla Bocca Piccola dall'isola di Capri. È sovrastata dal Monte San Costanzo di 497 metri, che fa parte della catena dei Monti Lattar, ed a est è delimitata dalla Baia di Jeranto.
La penisola sorrentina rappresenta la parte finale della dorsale carbonatica dei Monti Lattari, che si staglia sul mar Tirreno a separare il golfo di Salerno da quello di Napoli.
Tale dorsale è sviluppata in direzione NE-SO, e disposta trasversalmente alla catena appenninica e costituisce un rilievo che si interpone tra 2 ampie depressioni: la piana Campana e il golfo di Napoli a Nord, la Piana del Sele e il Golfo di Salerno a Sud.
Tale penisola condivide gli stessi lineamenti tettonici con la vicina isola di Capri, dalla quale è separata da un breve tratto di mare – Bocca Piccola – ampio all’incirca 5 Km e profondo in media 70 m.
L’istituzione dell’Area Marina Protetta “Punta Campanella”, ha lo scopo di preservare uno dei tratti della costa italiana più belli dal punto di vista naturalistico, sia per l’ambiente terrestre che per quello subacqueo. I circa 40 Km di coste dell'area marina protetta sono un susseguirsi di verdi promontori e accoglienti insenature, famosa è la Baia di Ieranto che offre allo spettatore un paesaggio unico nella sua bellezza. Le acque della “Terra delle Sirene”, celano mutevoli habitat da scoprire in entusiasmanti immersioni. Falesie a picco si alternano a pareti dolcemente degradanti; più al largo dal fondo si ergono improvvisamente alcune secche, vere e proprie oasi naturalistiche in cui si concentrano paesaggi subacquei tra i più belli del Mediterraneo.
L'area Marina Protetta di Punta Campanella è inserita in un paesaggio dalla elevata "biodiversità", oggetto di studi scientifici degli studiosi di tutto il mondo. La sua varietà è favorita da particolari microclimi, dovuti ad un assetto geomorfologico accidentato, dove versanti aridi e assolati si alternano a profondi valloni, ambienti umidi ove è possibile ritrovare il raro fenomeno dell'inversione vegetazionale e numerosi endemismi botanici e faunistici.
In prossimità del mare, è presente la vegetazione tipica della gariga, costituita da arbusti nani e poco addensati, capaci di sopravvivere in ambienti poco ospitali. Nelle stazioni più prossime al mare, dove spesso arrivano gli spruzzi della risacca, le rocce si presentano quasi del tutto spoglie e popolate esclusivamente da specie particolarmente resistenti alla salsedine e ai venti quali il comune Crithmum maritimum o finocchio marino, ed il ben più raro Limonium johannis.
Sugli speroni rocciosi il giallo vivo dei fiori del Lotus cytisoides, noto come Ginestrino delle scogliere, si mescola al bianco delle grosse infiorescenze sferiche del Daucus gummifer.
Dove invece è presente un po’ di terriccio, ripetono questo contrasto tra giallo e bianco la Silene vulgaris
Rheicardia picroides, nota con il nome volgare del Caccialepre o Lattughino.
Fra le piante più diffuse c'è la Lobularia maritima, con il caratteristico profumo di miele, presente anche negli anfratti dei muri. Un discorso particolare invece meritano i rari cespi di Palma nana Chamaerops humilis, situati su pareti a strapiombo. Le piante caratteristiche della macchia mediterranea ci sono tutte ed in abbondanza, come: il Mirto (Myrtus Communis L.), il Lentisco (Pistacia Lentiscus L.), il Rosmarino (Rosmarinus Officinalis L.), l' Elicriso (Helichrysum litoreum Guss) e fitte colonie di Ginepro fenicio (Juniperus phoenicea L.).
Dove il Ginepro è stato bruciato dai frequenti incendi estivi, è sostituito da cespugli di ginestra spinosa dal loro caratteristico colore giallo, è presente anche la ginestra comune (Spartium junceum L.).
Lungo tutto il perimetro del parco appare inoltre abbastanza di frequente una macchia costiera nella quale, a costituire la componente arbustiva, subentra in maniera massiccia l'euforbia arborea (Euphorbia dendroides L.); meravigliosi esemplari si possono osservare lungo il promontorio di Punta Campanella, ove ritroviamo anche la Stellina di Capri (Asperula crassifolia), la Campanula napoletana (Campanula fragilis), lo Zafferano d'Imperato (Crocus imperati), l'Erba-perla mediterranea (Lithodora rosmarinifolia), la Finocchiella amalfitana (Sesili polyphyllum) l'Aglio Selvatico ed una distesa di Asfodeli, splendidi fiori della macchia, che in primavera tinteggiano di bianco tutto il promontorio.
Tra le specie arboree la più diffusa è il Leccio (Quercus ilex L.), cui si accompagnano l'Alaterno (Rhamnus alaternus L.), il Corbezzolo (Arbutus unendo L.), la roverella ( Quercus pubescens) ed imponenti esemplari di carrubo ( Ceratonia siliqua).
Nell'ambito dell'Area Marina Protetta gli uccelli sono forse tra gli animali più facilmente individuabili, specialmente in estate quando i maschi si impegnano nella difesa del territorio con versi e canti territoriali.
Tra i falconidi va segnalato il gheppio (Falco tinnuculus), spesso osservabile mentre scruta dall'alto il territorio di caccia. Molto più raro invece il falco pellegrino (Falco peregrinus) che picchia a più di duecento chilometri orari sulle prede. Tra gli accipitriformi sono presenti la poiana (Buteo buteo) e lo sparviero (Accipiter nisus), visibili durante il loro passo migratorio.
Le isole dell'Arcipelago campano costituiscono dei punti di passaggio ideali per l'avifauna migratoria che utilizza le rotte mediterranee nei suoi spostamenti tra l'Africa e l'Europa.
Siti di particolare interesse per chi ama il birdwatching sono il Monte S.Costanzo (Termini, mt. 497), il Monte S. Angelo (Montechiaro, mt. 435) e la Malacoccola (S. Agnello, mt. 524).
Non è difficile inoltre osservare anche la civetta (Athene noctua), l'assiolo, l'allocco, il barbagianni, il corvo imperiale, il torcicollo (Jynx torquilla), il picchio rosso maggiore, l'usignolo, il tordo bottaccio (Turdus philomelos), il tordo sassello (Turdus iliacus), l'allodola, la beccaccia, il cuculo, il balestruccio, l'occhiocotto (Sylvia melanocephala), la capinera, il Luì piccolo, la cinciallegra, la cinciarella, lo scricciolo, il fringuello, il verzellino (Serinus serinus), il verdone e il variopinto cardellino.
In questo tratto di mare è possibile incontrare anche una notevole varietà di organismi bentonici animali e vegetali, a partire dai primi metri per procedere verso ambienti più profondi. Numerose specie di vegetali iniziano a colonizzare il substrato fin dalla fascia di marea; in questa zona predominano le Alghe Verdi. Con l’aumentare della profondità la flora si modifica arricchendosi di Alghe Brune e Rosse.
La Posidonia oceanica, la più diffusa tra le piante superiori marine, forma in alcune aree estese e verdi praterie. Esse fungono da barriera all’erosione delle coste e da vero polmone per il mare producendo ossigeno. In alcuni periodi dell’anno è possibile osservarne i fiori, ben nascosti nel fitto fogliame e successivamente i frutti che staccatisi dalla pianta vanno a colonizzare altri ambienti.
Fra le fronde e i rizomi della Posidonia vive una miriade di organismi che nella foresta trova rifugio: Ricci (Paracentrotus lividus, Sphaerechinus granularis, Psammechinus microtuberculatus), Stelle di mare (Echinaster sepositus, Asterina gibbosa, Marthasterias glacialis, Coscinasterias tenuispina, Ophioderma longicaudum), rosse Ascidie (Halocynthia papillosa), Briozoi (Sertella beaniana) e Molluschi Gasteropodi che vivono sulle foglie della pianta o tra le radici sotto la sabbia (Bivalvi).
I graziosi Cavallucci di mare (Hippocampus hippocampus, Hippocampus guttulatus) si attaccano con la coda prensile alle lunghe foglie spesso ricoperte da epifiti incrostanti (Briozoi, Idrozoi, Alghe calcaree). L’intrigo delle fronde rappresenta l’habitat per Scorfani, Labridi, Castagnole e Salpe.
Nella zona di marea si incontrano vari Molluschi Gasteropodi (Patella caerulea, Littorina neritoides, Monodonta turbinata, Clanculus corallinus, Haliotis lamellosa) e Crostacei (Pachigrapsus marmoratus, Eriphia spinifrons, Maia verrucosa, Balanus perforatus), all’aumentare della profondità cambia il paesaggio e si incontrano biocenosi spettacolari con esemplari appartenenti ai Celenterati: si presentano sotto forma di colonie giallo-arancio che tappezzano intere pareti (Parazoanthus axinellae, Astroides calycularis), come ventagli arborei con i polipi espansi (Eunicella cavolinii, Eunicella syngularis, Paramuricea clavata) o come Anemoni di mare (Actinia equina, Anemonia sulcata, Cribrinopsis crassa) multicolori.
Le corolle color fagiano degli Anellidi sedentari (Sphirographus spallanzanii) ondeggiano in corrente come se danzassero una sinfonia della natura.
Ogni centimetro di roccia disponibile è soggetto ad una continua competizione per il substrato: Tunicati, Briozoi (Sertella beaniana), Madreporari, Alghe, Attinie ed altri organismi si fanno spazio tra i coloratissimi e multiformi Poriferi.
Sullo sfondo si muovono numerose specie di pesci che si spostano freneticamente alla ricerca di cibo. Si possono ammirare guizzanti Cefali a cui fanno compagnia branchi di Salpe, Latterini, Guarracini neri, ma anche argentei Saraghi, sospettose Spigole e timide Orate. Piccoli Serranidi (Cernie e Sciarrani) ci osservano mantenendosi a distanza di sicurezza, mentre le schiere variopinte dei Labridi (Coris julis e Thalassoma pavo) esibiscono livree nuziali.
La zona è stata soggetta ad intensi fenomeni carsici che hanno prodotto un numero considerevole di cavità emerse, divenute subacquee a seguito di movimenti tettonici e dell'innalzamento del livello del mare. Nella Grotta della Cala di Mitigliano, che si estende per 80 metri a poca profondità, si può esplorare il suggestivo mondo delle grotte oscure sottomarine. Vi si osservano rari esemplari di Attinie (Halcampoides purpurea, Telmatactis forskali), Granchi (Herbstia condyliata, Dromia vulgaris) e Gamberi (Palaemon serratus, Stenopus spinosus, Hemimysis speluncula, Lysmata seticaudata, Parapandalus narval). E’ frequente l’incontro con il Re di Triglie (Apogon imberbis), con piccoli esemplari di Corvina (Corvina nigra) e con il Ghiozzo Leopardo (Thorogobius ephippiatus). Non è raro imbattersi nella Brotola nera (Oligopus ater), abitante delle profondità abissali che trova l’habitat ideale anche nelle grotte oscure. Sulle pareti della caverna si possono incontrare colorati Nudibranchi come la Peltodoris atromaculata e la Berthella aurantiaca, colonie di Madreporari (Phillangia mouchezii, Caryophyllia smithi, Cladocora cespitosa), vari tipi di Spugne (Petrosia ficiformis, Cliona celata, Petrobiona massiliana, Spirastrella cunctatrix) nonché rari esemplari di Brachiopodi (Neocrania anomala).
Spettacolari poi la Grotta dello Zaffiro e la Grotta dell’Isca: dopo un breve percorso subacqueo attraverso ampie aperture a pochi metri di profondità, si emerge in grandi caverne abbellite da colate di calcare simili a merletti, da stalattiti e stalagmiti di varia forma e colore. Alcune di esse formano colonne di fusione che terminano in laghetti di acqua cristallina sulle quali sott’acqua si sono impiantate Gorgonie (Eunicella cavolinii) e colonie di Margherite di mare (Parazoanthus axinellae).
The Marine Protected Area Punta Campanella was established in 1997 in the provinces of Salerno and Naples. It covers an area of over 1500 hectares at sea, between the town of Positano and Massa Lubrense.
The municipalities that are part of the Punta Campanella are Positano, Sorrento, Vico Equense, Massa Lubrense, Sorrento and Sant'Agnello.
The reserve protects about 40 km of coastline and the sea front.
The establishment of the Marine Protected Area "Punta Campanella," aims to preserve one of the most beautiful stretches of the Italian coast from a naturalistic point of view, both for the terrestrial environment and for the diver.
The Marine Protected Area Punta Campanella is set in a landscape of high "biodiversity", the subject of scientific studies of scholars from around the world. Its variety is favoured by particular microclimates, due to a bumpy geomorphological structure, where dry and sunny slopes alternate with deep valleys, humid environments where you can find the rare phenomenon of the inversion of vegetation and numerous endemic plants and animals.
Near the sea, there is typical garrigue vegetation, consisting of dwarf shrubs which are able to survive in inhospitable environments. In the closest stations to the sea are species particularly resistant to salt and winds such as the crithmum, the samphire, and the much more rare Limonium johannis.
Amongst the most common plants is the Lobularia maritima, while situated on the sheer cliffs is the Chamaerops humilis. The characteristic plants of the Mediterranean maquis includes the myrtle, the mastic tree, the rosemary, the helichrysum, and dense colonies of the Phoenician juniper.
Along the perimeter of the park we find the Stellina di Capri, the Neapolitan Campanula, saffron of Imperato, the Grass-Mediterranean Pearl, the Amalfi Cicely, the Wild Garlic, and an expanse of Asfodeli, beautiful flowers of the bush, which in spring white tinteggiano around the headland.
Amongst the tree species the most widespread is the holm oak, which is accompanied by the Mediterranean buckthorn, the strawberry tree, oak, and impressive specimens of the carob.
Within Marine Protected Area the birds are perhaps amongst the most easily identifiable animals. Amongst the falcons is the kestrel, often observed on the hunting territory. Much rarer is the peregrine falcon which beats up to more than 200 kilometres per hour on the prey. Amongst the Accipitriformes are the buzzard and the sparrow hawk, visible during their migratory period.
The Campanian Archipelago constitute crossing points ideal for migratory birds that use the Mediterranean routes in their trips between Africa and Europe.
Of special interest for those who enjoy bird watching are Mount S. Costanzo (Terms, 497 metres), Monte S. Angelo (Lichtenberg, 435 metres) and Malacoccola (S. Lamb, 524 metres).
It is not difficult to observe owls, the European scops owl, the tawny owl, the barn owl, the raven, the torticollis, the great spotted woodpecker, the nightingale, the song thrush, the redwing, the lark, the woodcock, the cuckoo, the House martin, the Sardinian warbler, the blackcap, the Chiffchaff, the great tit, blue tit, the wren, the chaffinch, the serinus, the greenfinch and goldfinch.
It is also possible to meet a wide variety of benthic animals and plants, from the first metres with domination of the Green Algae to deeper environments with the Brown and Red Algae.
The Posidonia oceanica form in some large areas and green meadows. They act as a barrier to erosion of the coastline and a real lung for the sea producing oxygen. During certain times of the year you can observe the flowers, well hidden in dense foliage, then the fruits that broke away from the plant colonize other environments.
Amongst the leaves and rhizomes of Posidonia live a myriad of organisms that find shelters here: urchins, sea stars, red sea squirts, bryozoans, and gastropods molluscs that live on the leaves of the plant or between the roots in the sand (bivalves). Seahorses (both short-snouted and long-snouted) stick with their prehensile tail to long leaves often covered by epiphytes.
In tidal zone meet various gastropods molluscs and crustaceans, with the increase of depth changes the landscape and brings spectacular specimens belonging to coelenterates, which come in the form of orange-yellow colonies that cover entire walls, like fan-shaped arboreal with expanded polyps or as multi-coloured sea anemones. In the background are many species of fish moving in search of food, such as herd salps, big-scale sand smelts, silver breams, and seabasses.
The area has been subject to intense karstic phenomena that have produced a considerable number of cavities emerged, become scuba as a result of tectonic movements and rising sea level. In the Grotto of Cala di Mitigliano, which extends for 80 meters and shallow depth, you can explore the fascinating world of dark underwater caves. You can observe rare specimens of sea anemones, crabs, and prawns. Also are the king of the mullets, with small pieces of the Corvina, the Leopard goby, the black brotola (Oligopus ater), a resident of the abyssal depths that finds the ideal habitat even in dark caves. On cave walls you will meet colourful Nudibranchs such as peltodoris atromaculata and Berthella aurantiaca, colonies of Madreporari, various types of sponges, and rare specimens of Brachiopods. Then the spectacular Grotta dello Zaffiro and Grotta dell’Isca: after a short underwater path through large openings a few meters deep, emerge into large caves decorated with limestones which are similar to lacework, with stalactites and stalagmites of various shapes and colours. Some forms of fauna in crystal clear water lakes here are the yellow sea whip and the yellow cluster anemone.
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