Triturus (Lissotriton italicus) è un genere di anfibi caudati della famiglia della Salamandridae, comunemente noti come tritoni. Specie endemica dell'Italia centro meridionale. Si incontra dal livello del mare fino a 1.530 metri di quota, le popolazioni più numerose si concentrano a bassa altitudine. Non è presente sulle isole. Diffusa dalle Marche alla Calabria , la specie è relativamente diffusa in Campania, ove si rinviene in tutti i settori della regione, dal livello del mare a circa 1400 m s.l.m.
La specie sembra essere molto rara e localizzata. In Provincia di Salerno è stata segnalata in quattro località dei Monti Lattari: Torrente Caprile, Schito, Novella , Sala. Sembra avere una distribuzione puntiforme all’interno di alcune aree del Parco regionale dei Monti Lattari. E’ stata segnalata in quattro stazioni ricadenti nei territori dei comuni di Tramonti, di Gragnano, di Castellammare di Stabia e di Corbara. In tutte e quattro le stazioni le condizioni ambientali possono essere considerate sub-ottimali per la specie, a causa della precarietà strutturale dei piccoli corpi idrici occupati, non alimentati da sorgenti perenni e potenzialmente soggetti a vari tipi di interventi umani per fini agro-pastorali.
I tritoni hanno un corpo gracile e allungato, concluso da una lunga coda compressa lateralmente e provvista di lamina natatoria. La lingua è protrattile, i denti sono sia mascellari che vomero-palatini. Possiede una spiccata capacità di rigenerazione degli arti e della coda. Le uova vengono deposte singolarmente e fissate alle foglie delle piante acquatiche. Le larve di tritone, e in genere di tutti gli urodeli, possiedono branchie ramificate che sporgono dai lati della testa, non coperte da opercolo come avviene invece nelle larve degli anuri.
La specie si rinviene in corpi d'acqua di varia natura (stagni, laghetti, cisterne, abbeveratoi, fontanili), nonché in piccoli ruscelli, torrenti e canali privi di fauna ittica. La migrazione in acqua e lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari inizia in autunno. Il periodo riproduttivo inizia in inverno e può protrarsi per gran parte della primavera. Il ritorno alla terraferma avviene nella tarda primavera o all'inizio dell'estate. Sui Monti Lattari la specie frequenta prevalentemente cisterne per la raccolta di acqua piovana, piccoli pozzi e ruscelli a corso lento.
Le principali minacce per la sopravvivenza della specie sono rappresentate dalla distruzione dei piccoli corpi idrici in cui vive e si riproduce, dall’inquinamento delle acque dei ruscelli, delle pozze e delle cisterne, e dall’introduzione di pesci carnivori (ad esempio trote, pesci gatto, carassi) nelle acque dei vari corpi idrici utilizzati per la riproduzione.
Italian water salamander (Lissotriton italicus), is a kind of tailed amphibians of the family Salamandridae. It is an endemic species of central and southern Italy. It is present from sea level up to 1,530 meters, the largest populations are concentrated at a low altitude. Is not present on the islands. It is spread from Marche to Calabria, the species is relatively common in Campania, where it is found in all areas of the region, from sea level to about 1400 m above sea level.
The species appears to be very rare but in the Province of Salerno it has been reported in four villages of Lattari: Torrente Caprile, Schito, Novella and Sala. It is also present within some areas of the Regional Park of Monti Lattari. It has been reported in four places that fall in the municipalities of Tramonti, Gragnano, Castellammare di Stabia and Carbara.
The species is found in water spots of different nature (ponds, lakes, reservoirs, troughs, fountains), as well as in small streams, creeks and channels. Migration into the water and the development of secondary sexual characteristics begin in the fall. The breeding season begins in winter and can last all spring. The return to the mainland takes place in late spring or early summer.
The main threats to the survival of the species are represented by the destruction of the small spots of water in which it lives and reproduces, water pollution of the streams, ponds and tanks were it lives, and the introduction of carnivorous fish (trout, cat fish, carp).