Nella Provincia di Salerno, ai margini del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, l'intero corso del fiume Alento e dei suoi affluenti principali costituiscono una vasta area SIC, Sito di Importanza Comunitaria.
I SIC sono stati introdotti dalla direttiva "Habitat", emanata dalla Comunità Europea nel 1992, con lo scopo di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la creazione di una rete di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione ed in particolare alla tutela di una serie di habitat, con caratteristiche particolari, e specie animali e vegetali di particolare interesse conservazionistico. Questa rete di aree prende il nome di “Natura 2000”.
Il fiume Alento attraversa un territorio in cui le pendici dei rilievi sono caratterizzate dalla presenza della tipica macchia mediterranea, intervallata a coltivazioni: oliveti, frutteti, vigneti, ma anche zone in cui l’azione dell’uomo, passata e recente, ha lasciato i suoi segni, come le antiche vestigia della città greca di Velia-Elea o come la Diga Alento e le zone umide seminaturali create più a valle della stessa. Il corso del fiume è contornato dalla foresta a galleria, intervallata da zone umide coperte dalla tipica vegetazione dominata dal canneto.
L'area si estende per 3.024 ettari, seguendo il percorso del fiume Alento e dei suoi affluenti.
L'area SIC si presenta molto ricca dal punto di vista della biodiversità. Comprende diversi habitat: un lago e tre tipologie forestali quali la macchia mediterranea, il bosco misto di latifoglie eliofile e la foresta a galleria lungo le rive del fiume; arbusteti di sostituzione nelle aree agricole abbandonate, praterie o steppe, zone umide ricoperte da canneti, aree coltivate a vite, olio e altri fruttiferi.
Dell'area fa parte anche la diga Alento che rappresenta un polo idrico di importanza strategica per il territorio. A valle della diga, un sistema di zone umide composto da sette laghetti di buon valore naturalistico, collegati attraverso sentieri attrezzati con percorsi schermati e torrette di avvistamento, permettono ai visitatori di osservare l'avifauna e la fauna acquatica. Il corso del fiume prosegue, contornato dalla foresta a galleria, attraverso una vasta piana coltivata e raggiunge il mare nei pressi di Velia, creando una foce naturale di forte impatto paesaggistico.
La macchia mediterranea che si spinge oltre i 250 m di altitudine, è costituita, principalmente da specie termofile, sclerofille (foglie coriacee) sempreverdi, quali, ad esempio, tra le specie arboree: il leccio (Quercus ilex), o elce, tipica quercia sempreverde, e l'olivastro (Olea europea var. olivaster), chiamato anche olivo selvatico; e tra le specie arbustive: il lentisco (Pistacia lentiscus), la fillirea (Phillyrea latifolia), il mirto (Myrtus communis), l'erica (Erica arborea),il corbezzolo (Arbutus unedo); l'alaterno (Rhamnus alaternus). Sono presenti anche specie arboree caducifoglie, termofile, quali la roverella (Quercus pubescens), l'orniello (Fraxinus ornus), il pero selvatico (Pyrus piraster)
Le aree boscate sono intervallate con aree abbandonate dall'agricoltura ed ora coperte da arbusti come: ginestra comune (Spartium junceum), lentisco, ilatro, erica. Vi sono anche lembi di praterie, steppe, caratterizzate dalla presenza del "tagliamani" (Ampelodesmos mauritanica).
Il bosco misto di latifoglie eliofile, succede in altitudine alla macchia mediterranea, e si localizza in una fascia di territorio compresa tra gli abitati di Gorga e Monteforte. Esso è costituito, principalmente, da latifoglie caducifoglie (che perdono le foglie). Le specie arboree più rappresentative sono: due specie di querce, la roverella (Quercus pubescens) ed il cerro (Quercus cerris); l'acero campestre (Acer campestre),l'orniello (Fraxinus ornus), l'ontano napoletano (Alnus cordata), che ritroviamo anche nelle vicinanze del fiume.
Lungo le sponde del fiume, la vegetazione riparia è caratterizzata dalla presenza della foresta a galleria, composta principalmente da salici arbustivi: salice rosso (Salix purpurea), salice ripaiolo (Salix eleagnos).
Nel medio corso il paesaggio vegetale, delle pendici, mantiene l'alternanza tra aree coltivate a vite, oliveti e seminativi con piante sparse di fico, ed aree boschive a macchia mediterranea. Lungo le sponde del fiume, la vegetazione riparia è caratterizzata dalla presenza della foresta a galleria, qui composta principalmente da salice bianco (Salix alba); salici arbustivi; pioppo nero (Populus nigra) e nuclei isolati di pioppo bianco (Populus alba); ontano nero (Alnus glutinosa). Le aree adiacenti alle aree boscate, che vengono periodicamente allagate, presentano una vegetazione erbacea dominata dalla lisca maggiore (Typha latifolia). I terreni posti sui terrazzi alluvionali più recenti, e che non vengono più allagati dalle piene, presentano una vegetazione erbacea ed arbustiva tipica di aree più aride, in cui spiccano: l'enula ceppittoni (Inula viscosa); l'elicriso (Helicrysum italicum), la ginestra comune.
Il basso corso del fiume, nella piana dell'Alento, è caratterizzato dalla presenza di ampie aree coltivate,a fruttiferi anche di recente impianto. La vegetazione naturale composta da specie arboree come salice bianco, pioppo nero, ontano nero, robinia (robinia pseudoacacia), ed arbustive come il sambuco (Sambucus nigra), è concentrata nell'area golenale del fiume e lo accompagna fino alla sua foce.
Fra i mammiferi presenti si segnala la lontra europea (Lutra lutra), quasi scomparsa in Italia. Si stima che entro i confini italiani siano presenti non più di un centinaio di individui, di cui, il 70%, si trova nei corsi d'acqua di Campania, Basilicata e Puglia. Gli affluenti dell'Alento sono fra i pochi corsi che ospitano ancora molte lontre. Questo bellissimo mustelide acquatico è inserito nell'Allegato IV della Direttiva Habitat, cioè tra le specie animali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa.
Sono significativamente presenti anche numerose specie di pipistrelli, tutte inserite nell'Allegato II della Direttiva Habitat, ed alcune anche nell'Allegato IV. Fra le tante specie, è possibile citare: il ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros), il più piccolo dei Rinolofi europei, specie in calo in Europa dagli anni '50; il ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrum-equinum), considerato una specie vulnerabile, perché, pur essendo abbastanza diffuso in Italia, è da tempo in diminuzione numerica; il verspertilio maggiore (Myotis myotis), il vespertilio di Monticelli (Myotis blythi) e il miniottero (Miniopterus schreibersii), specie comuni e diffuse in Italia.
Essendo l'area ricca di zone umide, gli anfibi sono ben rappresentati.
Fra questi l'ululone a ventre giallo (Bombina variegata), frequente in Italia, ma solo sulla dorsale appenninica, così come il tritone italiano (Triturus italicus), endemico, ma limitato all'Appennino centro-meridionale; la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), la rana appenninica (Rana italica). Oltre alle specie rigorosamente protette sono presenti anche altre specie di anfibi, quali: la raganella (Hyla italica), la rana verde (Rana sp.) e la salamadra pezzata (Salamandra salamandra).
L'area ospita molte specie di rettili, ma nessun endemismo. E' possibile trovare la lucertola campestre (Podarcis sicula), il ramarro (Lacerta viridis), il biacco (Coluber viridiflavus), che sono tre delle specie di rettili più diffuse in Italia. E' facile incontrare anche il cervone (Elaphe quatuorlineata), detto anche pasturavacche, e la tartaruga palustre (Emys orbicularis) unica specie di testuggine acquatica presente naturalmente nelle acque italiane, anch'essa soggetta ad un regime di rigorosa protezione e comune in Italia, ma quasi estinta in alcune regioni.
Sono stati individuati, fra i residenti nel fiume Alento, esemplari dei comunissimi barbo italico (Barbus plebejus) e alborella appenninica o meridionale (Alburnus albidus), presente con una popolazione significativa rispetto a quella del territorio nazionale e anche esemplari di alosa o cheppia (Alosa fallax) che nell'Alento si riproduce. E' presente anche la rovella (Rutilus rubilio), endemica solo nei fiumi del versante tirrenico.
La varietà di uccelli presenti, come nidificanti, svernanti, o di passo è molto variegato
Si possono avvistare: il martin pescatore (Alcedo atthis), gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), nidificante, l'airone cenerino (Ardea cinerea); l'usignolo di fiume (Cettia cetti). Sul greto del fiume è possibile osservare la ballerina gialla (Motacilla cinerea); il corriere piccolo (Caradrius dubius).
L'alternanza di zone boscate e, coltivate, favorisce la presenza di altre specie quali: merlo (Turdus merula), residente nel sito, la tortora (Streptopelia turtur), la ghiandaia marina (Coracias garrulus), rara, e difficilmente osservabile; l'averla piccola (Lanius collurio).
Le aree a steppa e non coperte da vegetazione arborea sono adatte all'allodola(Alauda arvensis), che qui sverna, e alla calandra (Melanocorypha calandra).
Le aree boscate, sono aree in cui si possono osservare, durante le migrazioni: il tordo bottaccio (Turdus philomelos), la beccaccia (Scolopax rusticola), il colombaccio (Columba palumbus).
La sede dell'Oasi è in località Piano della Rocca a Prignano Cilento.
ALENTO RIVER's NATURE RESERVE
The whole stream of the Alento river, located in the Province of Salerno, near to the Cilento e Vallo di Diano National Park, represent a wide Site of Community Interest (SIC).
SICs have been introduced by the directive “Habitat” from the European Union in 1992, aiming to help safeguarding the biodiversity through the creation of a network of areas designed to keep the biological diversity of the European areas and to protect a series of habitat, with peculiar characteristics, and animal and vegetal species of a certain interest. This network is called “Nature 2000”.
The Alento river crosses a wide area characterized by the presence of mountains and maquis, broken up by cultivations such as olive groves, vineyards, orchards and also by ancient Greek cities such as Velia-Elea or the Alento’s barrage. The flow of the river is surrounded by forests and it covers 3.024 hectars.
This area is very rich of biodiversities. There are several habitats: a lake and three different kind of forests such as the maquis, the board-leaved wood and the gallery forests along the river. There also are areas of shrubs covering abandoned agricultural lands, prairies or steppes and damp areas covered with grove of reeds.
Downstream of the Alento’s barrage there is a system made of seven small lakes connected with paths for all the visitors who wants to watch the birds and the aquatic fauna. The river flows until the sea near to Velia in a natural mouth of incredible landscaping impact.
The maquis in this area is made of different species such as holm oaks, olives, pistacia lentiscus, phillyrea latifolia, myrtus communis, tree heath, strawberry trees and buckthorns.
The broad-leaved wood is localized at higher altitude compared to the maquis, especially between the town of Gorga and Monteforte. It is mainly made of deciduous broad-leaved trees. The most representative arboreal species are the downy oak, the turkey oak, the field maple, the manna ash and the Neapolitan alder. Along the river’s banks the vegetation is made of purple willow (Salix purpurea) and the salix eleagnos.
The gallery forests along the river are mainly made of white willows (Salix alba), black poplars (Populus nigra),white poplars (Populus alba) and black alder (Alnus glutinosa).
The lower part of the river course is characterized by the presence of broad cultivated areas (usually orchards). The natural vegetation is composed of different arboreal species such as the white willows, the black poplar, the black alder, the black locust and also shrubby species like the elder (sambucus nigra).
Among the mammals the European otter is present in the reserve, even if it has almost disappeared in Italy. According to some estimations there are about one hundred individuals left, 70% of them can be found in the water courses of the Campania, Basilicata and Puglia regions. For this reason this species is protected from the European directive “Habitat”, just like numerous species of bats such as the lesser horseshoe bat and the greater horseshoe bat. There are also the greater mouse-eared bat and the common bent-wing bat.
Since this area is very reach in damp areas, amphibious are numerous. Among them it can be seen the Yellow-Bellied Toad (Bombina variegata), but also the Italian Newt, an endemic species quite rare in the middle-southern Apennines. It also possible to find the spectacled salamander (Salamandrina terdigitata) and the Italian stream frog. Apart from the protected species it is also possible to find other species of amphibious such as Italian tree frog (Hyla italic), the green frog and the fire salamander.
The nature reserve hosts several species of reptiles even if none is endemic. It is possible to see the Italian wall lizard, the European green lizard and the green whip snake, which are three of the most widespread species of reptiles in Italy. It is easy to come across the four-lined snake and the European pond turtle.