La Riserva Valle delle Ferriere si trova nell'area interna della Costiera amalfitana, in un ampio vallone tra i monti di Scala, al confine tra Amalfi ed Agerola su un'area di 455 ettari. Grazie alla sua posizione geografica ha beneficiato di determinati caratteri fisici e biologici dell'ambiente. E' protetta infatti, grazie ai costoni rocciosi, dai freddi venti settentrionali ed esposta prevalentemente a Sud, condizioni che creano una buona ambiente ecologico dove predominano l'elevata umidità ed escursioni termiche estremamente moderate. In questo ambiente straordinario hanno potuto sopravvivere colonie di vegetali di estremo interesse, conservate da epoche lontanissime.
Tra queste specie relitte che risalgono al terziario spiccano quelle termofile e soprattutto la felce gigante Woodwardia radicans individuata per la prima volta dal botanico Pier Antonio Micheli nel 1710. Si tratta di una testimonianza rarissima in Italia della flora preglaciale, che solo qui e in aree come il Vallone Porto di Positano, ha potuto veder soddisfatte le proprie esigenze di umidità.
Qui viene avvistata anche al Salamandra pezzata, un urodelo appartenente alla famiglia Salamandridae.
Qui si trova anche la Pteris cretica, la Pteris vittata e la pianta carnivora Pinguicola hirtiflora.
L'intero ecosistema rappresenta qualcosa di unico, di inestimabile valore scientifico e naturalistico.
E proprio per questi motivi che l'intera area è stata costituita in “Riserva naturale orientata” con D.M. Del 29.3.72. Gli studi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Società Botanica e le segnalazioni di prestigiosi naturalisti indussero il Ministero per l'Agricoltura e Foreste ad inserire la Valle delle Ferriere tra i biotipi italiani meritevoli di conservazione e di protezione e a disporre in particolare il criterio della riserva “orientata”, diretto cioè ad intervenire per tutelare la sopravvivenza degli elementi fitogeografici di maggior interesse. Nel decreto, all'art. 2 si legge: “...entro il perimetro della riserva è consentito l'accesso esclusivamente per ragioni di studio, per fini educativi, per escursioni naturalistiche, per compiti amministrativi e di vigilanza nonché ricostitutivi di equilibri naturali”.
La locale sezione del WWF insieme ai ragazzi della Scuola Media anno 1985 si resero protagonisti di un progetto di educazione ambientale che puntava sulla tutela e valorizzazione dell'area, realizzando un opuscolo dove è stata raccontata questa esperienza.
Il toponimo “Ferriera” deriva dalla presenza nella zona di un'antica fabbrica per la produzione del ferro. Ancora oggi è possibile scorgere tra il verde della vegetazione, le antica vestigia di una fabbrica che ricavava il metallo dal minerale grezzo importato dall'isola d'Elba e dalla Puglia. Una volta estratto, il ferro subiva una prima rudimentale lavorazione, per essere poi trasportato nelle botteghe artigiane dei fabbri, che si trovavano nella piazza dei Ferrari e nella frazione di Pogerola. Venivano realizzati particolari chiodi utilizzati soprattutto nella fabbricazione di scarpe: le “centrelle”. La Ferriera di Amalfi ha visto il suo momento clou nel 1700, quando nel corso del XVIII secolo ci fu una nuova vitalità economica che sostituì le ormai tramontate glorie mercantili dell'antico ducato.
Poco distante da qui, si trova la Valle dei Mulini, lungo il fiume Canneto, dove erano attive alcune cartiere che producevano la famosa carta a mano di Amalfi. Attualmente è possibile visitare l'area grazie ad un centro visite creato dall'Associazione TerredAmare, affiancando l'attività escursionista organizzate dal Corpo Forestale dello Stato.
Ferriere Valley Reserve is located in the inner area of Amalfi Coast, in a wide valley amongst Scala Mountains, on the border between Amalfi and Agerola, and on an area of 455 hectares. Thanks to the geographical position, the valley reserve has benefited from certain physical characteristics and biological environment. In fact, it is protected, thanks to the rocky ridges, from cold northern winds and exposed predominantly to the south, conditions that create a good ecological environment with predominantly high humidity and extremely moderate temperature swings. This is an extraordinary environment for plants that have been preserved from immemorial time.
Among relict species dating back to the Tertiary period stand out those thermophilic and especially giant fern Woodwardia Radicans which was identified for the first time by botanist Pier Antonio Micheli in 1710. It is a rare testimony of pre-glacial flora in Italy, which only here and in areas such as Vallone Porto in Positano has been able to meet their moisture requirements.
Here sighted fire salamanders, Pteris cretica, Pteris vittata, and carnivorous plant Pinguicula hirtiflora. The entire ecosystem is something unique, something with inestimable scientific and natural value.
It is precisely for these reasons that the entire area was incorporated into ‘Riserva naturale orientata’ (Oriented nature reserve) with D.M. since 29/03/72. Since 1985, local branch of WWF together with the children of the Media School have become protagonists of an environmental education project which aims on the protection and enhancement of the area.
The ‘Ferriere’ name, which means ‘iron factories’, derives from the presence of an ancient iron factory in the area. Even today you can see some ancient ruins of a factory that extracted metal from ore imported from Elba and Puglia. Once extracted, the iron underwent a processing step, before being transported to the workshops of blacksmiths, who were in Ferrari square and in Pogerola village. Special nails were made and mainly used in shoes manufacture – the ‘centrelle’.
Not far from there is Mulini Valley, along Canneto River, where existed some mills that produced famous Amalfi handmade paper. You can visit the area thanks to a visitor centre set up by TerredAmare Association, in addition to hiking activities organized by Forestry Corps of the State.