L'aquila reale (Aquila chrysaetos, Linnaeus 1758) è un uccello appartenente alla famiglia degli Accipitridi. Essendo la specie più comune, è diventato il rapace per antonomasia e finisce per essere chiamata molto spesso semplicemente aquila.
In Italia è presente sulla dorsale appenninica e sull'arco alpino. In provincia di Salerno viene avvistata tra le alture del Cilento. L'aquila è in diminuzione in molte aree a causa di persecuzione, dov'è protetta è in aumento. È specie protetta ai sensi della legge 157/92.
Predilige le zone di montagna impervie, con presenza di pareti adatte alla nidificazione (ricche di nicchie ed anfratti) e vicine ad ampie praterie dove si svolge l'attività di caccia. E' completamente assente dalle pianure. L'aquila reale è un uccello molto attaccato al suo territorio, che può andare dai 50 ai 500 km quadrati a seconda della disponibilità di cibo.
E' un rapace di grandi dimensioni, con la testa nettamente sporgente, coda ampia e lunga. Il colore è, nell'adulto, uniforme, marrone scuro con riflessi rosso-dorato sul dorso e sul capo (da qui l'appellativo di reale e di chrysaetos, che in greco significa dorata), mentre negli individui giovani o immaturi sono di norma ben visibili in volo le macchie bianche sulle ali e sulla coda. Durante il volteggio le ali sono rivolte verso l'alto a formare una "V" molto aperta. Si distingue in volo dagli altri rapaci soprattutto per le notevoli dimensioni che nella femmina possono arrivare fino a 2 metri di apertura alare e la particolarità delle sue ali sfrangiate all'estremità la rendono assolutamente inconfondibile all'avvistamento. L'aquila reale raggiunge una lunghezza di 74 - 87 cm., mentre la sola coda può arrivare ai 26 - 33 cm. Il peso si aggira intorno ai 6 - 7 chilogrammi, dei quali solo il 7% è rappresentato dal peso dello scheletro. Particolarità per quanto riguarda le dimensioni il fatto che la femmina (come spesso accade nei rapaci) sia più grande del maschio (all'incirca del 20%). La sua vista è acutissima: 6 volte quella dell'uomo, con un raggio visivo di 300 gradi. Il becco è forte e ricurvo, le zampe possenti, ricoperte di piume, con artigli lunghi ed affilati soprattutto per quanto riguarda il quarto dito, opposto agli altri, con l'unghia del quale trafigge la preda. La specie è alquanto longeva. In libertà raggiunge i 15-20 anni di vita; in cattività vi sono delle segnalazioni di individui che hanno raggiunto anche i 50 anni.
Fedeli per la vita, il maschio e la femmina di Aquila reale, una volta formata la coppia e conquistato un territorio, rimangono stanziali per molti anni costruendo nei dintorni, sulle pareti a picco dei dirupi o, più raramente, fra i rami degli alberi più alti, anche una decina di nidi scegliendo, di anno in anno, quello che sembra il più adatto. Sempre, però, i nidi sono costruiti più in basso rispetto all'altitudine di caccia, per evitare faticose risalite con la preda tra gli artigli.
Affascinante il volo del rituale di accoppiamento che avviene in marzo: la cosiddetta danza del cielo che prosegue per vari giorni, vede impegnati entrambi gli individui in spettacolari evoluzioni che spesso la femmina compie in volo rovesciato mentre il maschio sembra piombarle sopra, o con scambi di preda in volo o giri della morte.
All'accoppiamento, che avviene sempre a terra, segue la deposizione delle uova (gennaio nelle zone più calde e maggio in quelle più fredde) solitamente due a distanza di 2 - 5 giorni l'una dall'altra. In questo periodo il maschio è poco presente, per ricomparire immediatamente alla schiusa (dopo 43 - 45 giorni di cova) per portare cibo sia alla madre che ai due piccoli dei quali, solitamente, solo uno sopravvive.
Dopo due mesi i pulcini diventano aquilotti ed iniziano ad esercitarsi nel volo sul bordo del nido. Spiccano il primo volo a 75 giorni e dopo 160 - 170 dalla nascita diventano indipendenti: in questo periodo vengono portati dai genitori fuori dai confini del territorio natale e diventano nomadi fino a quanto, verso i 3 - 6 anni, ormai in grado di procreare, costituiranno un nuovo nucleo famigliare.
Golden Eagle
The Golden Eagle (Aquila crysaetos, Linnaeus 1758) is a bird which belongs to the family Accipitridae. Being the most common species, it is consider the raptor par excellence and it is often simply called eagle.
In Italy it can be found on the Appennine’s dorsal and the Alps. In the province of Salerno it is usually seen in the Cilento’s mountains. This species is disappearing in some area because of man’s persecution, while in the protected areas is raising in number. The Golden Eagle is a protected species according to the law 157/92.
The Golden Eagle is a large raptor, with prominent head, large and long tail. The colour is dark brown with red-golden reflections on the back and the head (from here comes the name “golden” eagle). It can be recognized for the dimension of the wingspan which can reach 2 meters in the females. The Golden Eagle’s length goes from 74 up to 87cm, while the tail can reach 26-33 cm. The females are usually bigger in size than the males. It has an extremely sharp sight, 6 times human’s, with a visual range of 300°. The eagle is a powerful and long-lived species. In fact it can live 15-20 years if free, and even more (50 years) in captivity.