I terrazzamenti sono l' elemento distintivo e unico del paesaggio della Costiera amalfitana.
Nel corso dei secoli, è stata la mano dell' uomo ad aver reso docile il profilo della montagna: la creazione dei muri a secco, vera arte tramandata da padre in figlio, ha reso coltivabili lingue di terre benedette dal sole e dal clima mite. Una fitta intelaiatura di pergolati è a sostegno delle più apprezzate colture praticate nell'area: quella dei limoni (lo sfusato amalfitano, riconosciuto nel 2001 con l' Indicazione geografica protetta).
E nella stagione della raccolta partivano dagli approdi bastimenti carichi di questi frutti prelibati (un mercato famoso era la lontana California). Nell'agricoltura era impegnata il 65 per cento di tutta la mano d' opera. Un vecchio adagio dà l' immagine di questa economia: «Un piede nella vigna e uno sulla barca», cioè contadini e pescatori al tempo stesso.
Lo stato di efficienza dei terrazzamenti riveste un' importanza fondamentale per la conservazione del delicato equilibrio idrogeologico dei versanti.
Questa struttura paesaggistica della Costiera amalfitana fu già decantata da Boccaccio che nel XVI secolo descrive “La Costa di Amalfi piena di piccole città, di giardini e di fontane”.
L'organizzazione del sistema dei terrazzamenti permetteva l'utilizzo per gravità delle acque che venivano intercettate in altura e indirizzate attraverso le scalette e le vasche di raccolta verso i ripiani successivi. Ogni terrazzo era collegato attraverso un intricato sistema di canali di irrigazione alimentati da ruscelli, sorgenti e cisterne di captazione delle piogge. Ed è su questo sistema che si organizzano i centri urbani con le abitazioni che hanno come basamento i terrazzamenti.
Oggi purtroppo sempre più abbandonati con arbusti, macere sconnesse, antichi viottoli inghiottiti dalla vegetazione spontanea. Ma i terrazzamenti sono l' invenzione più geniale che sia stata fatta. Stabilizzano il versante, evitando frane e fanno sì che lo spessore del terreno conservi l' umidità anche se non piove per molto tempo.
Il terrazzamento non è solo la muratura di sostegno, il terreno da esso contenuto, le coltivazioni, le opere idriche, ma una tecnica tradizionale complessa frutto di conoscenze costruttive, idrauliche e agrarie applicate in perfetta comprensione delle caratteristiche idrogeologiche e climatiche, capace di utilizzare in modo appropriato le risorse ambientali e prevenirne i rischi creando un sistema che si autoregola, dotato di qualità estetica e di integrazione con il paesaggio.
La orografia scoscesa della Costiera amalfitana rende il terrazzo il vero protagonista di tutta l'organizzazione dello spazio: giardino pensile, disegno dei contrafforti boschivi, trama degli stessi centri abitati. Queste caratteristiche declamate dai viaggiatori e scrittori hanno conferito all'area iscritta nella lista Unesco del Patrimonio mondiale dell'Umanità nel 1997, il nome anche di Divina Costiera.
Terraces in the Amalfi Coast
Terraces are a peculiar and unique element of the Amalfi Coast’s landscape.
During centuries, men have made the outline of the mountains milder through the creation of dry stone walls ("muri a secco" or "macere"), which became an art passed on from father to son, and it made the cultivation possible on lands blessed by the sun and the mild climate. They are characterized by a tight structure of pergolas which sustain one of the most appreciated cultivation of the area: lemons (the so called “sfusato amalfitano”, recognized as a protected cultivation in 2001).
Once during the harvest-time, there were ships full of lemons sailing for California. The agriculture gave job to 65% of the hand workers. An old saying used to tell: «One foot in the vineyard and one on the boat», meaning people were both peasants and fishermen.
In order to safeguard the fragile hydrologic equilibrium of the slopes, terraces’ conditions have to remain efficient.
This landscaping structure of the Amalfi Coast was already extolled by the poet Boccaccio who in the XVI wrote “The Amalfi Coast full of little villages, gardens and fountains”.
The organization of the terraces’ system allowed to use water coming from the highest point of the mountain which was canalized through channels and ponds for collecting it. Every single terrace was connected with a complicated channels system used for irrigation, with streams, springs and storage tank feeding on them.
Nowadays terraces are sadly being abandoned, full of shrubs, loose dry stone walls, old paths hidden by the vegetation. Terraces are the most brilliant invention ever made in the coast, because they stabilize the slopes, preventing landslides and allowing the ground to keep the dampness even when rain stop to fall for long periods. The terrace is not just a building work, the ground in it, the cultivations, the water work, but it is a complex traditional technique made of building, hydraulic and agriculture knowledge applied together in a perfect communion with the hydro-geologic and climatic characteristics of the area, a technique able to appropriately use the resource of the environment and prevent risks, creating a self-regulated system, absolutely integrated with the landscape.
Terrace has become the real protagonist of the orography in the Amalfi Coast, thanks to its innovative organization of the space. Its existence allowed the Amalfi Coast to be recognized as World Heritage by Unesco in 1997.